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09 marzo 2011

Castellammare: Terme di Stabia, riesplode la protesta

Altra protesta da parte dei lavoratori stabiesi, che sono nuovamente scesi in strada i dipendenti termali, che continuano a vantare 5 mensilità arretrate. Al loro fianco, i lavoratori del Coordinamento Operai Stabiesi, Stabia Porto, Fincantieri, indotto Fincantieri, Sintesi e Avis. Tutti hanno manifestato  partendo dallo stabilimento delle Terme di Stabia per raggiungere Palazzo Farnese, dove era in corso un vertice con i capigruppo consiliari. «Ci hanno
 promesso che tra una settimana arriverà uno degli stipendi arretrati – spiega Filippo Criscuolo della Cgil – quando, cioè, sicuramente ne avremo accumulato un altro da percepire. La situazione diventa ogni giorno sempre più insostenibile e Castellammare ormai è una polveriera». E a dimostrazione della situazione di gravità estrema, tra due settimane è indetto un nuovo sciopero generale cittadino al quale parteciperanno tutte le forze sociali e attive di Castellammare, compresi gli studenti. «Invitiamo anche commercianti e forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, a manifestare al nostro fianco – afferma Criscuolo – perché la crisi lavorativa riguarda tutta la città e in un momento così difficile bisogna essere tutti uniti. Castellammare rischia di morire». Intanto, venerdì sera si è tenuto un nuovo vertice tra la Direzione Generale delle Terme ed i sindacati, durante il quale si è discusso sull’esito delle decisioni deliberate dal cda. È stato deliberato il piano d’assunzioni per la stagione termale corrente assumendosi l’impegno di assumere in servizio gli addetti stagionali con gli identici periodi dell’anno scorso, salvaguardando i livelli occupazionali del 2010. «Uno spiraglio» secondo Criscuolo che è stato salutato bene anche da Felice Celoro della Fisascat-Cisl, sindacato che comunque ha scelto di non partecipare alla manifestazione di ieri. «Siamo fiduciosi – spiega Celoro – ma c’è bisogno di pagare gli emolumenti arretrati per ovvi motivi legati alla semplice necessità di sopravvivenza delle maestranze. Siamo consapevoli che management, dirigenti e maestranze dovranno compiere ancora tanti sacrifici per risalire faticosamente la china dal fondo del baratro in cui si trovano le Terme. Per ora noi perseguiremo la linea tesa al dialogo costruttivo per preservare e difendere il bene lavoro». Sulla manifestazione, interviene in maniera diretta anche il sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, che continua a intravedere proteste prettamente politiche. «Condanno le miopi politiche dei partiti di minoranza e dei loro sciocchi lacchè – afferma duramente Bobbio – perché ancora una volta, seminando disordine, sfiducia e rassegnazione, stanno giocando la loro miserabile partitina di opposizione sulla pelle della nostra città e dei nostri concittadini. Basta parlare di polveriera, perché niente al mondo può giustificare un’affiliazione alla camorra o il passaggio alla delinquenza, né il ricorso alla violenza di piazza e agli atti criminali in genere. Per le Terme – aggiunge – stiamo percorrendo tutte le strade possibili per il rilancio e per dare la giusta soddisfazione alle istanze dei lavoratori, ma questi sforzi necessitano di un’immagine calma, tranquilla e fiduciosa nel futuro per non scoraggiare definitivamente investitori e possibili finanziatori che già, a causa delle precedenti gestioni, avevano di fatto cancellato Castellammare di Stabia dalla cartina geografica dell’economia e del rilancio turistico».

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